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DON BOSCO NEWS ITALIA

 

ICC – Inaugurato a “Borgo ragazzi Don Bosco” un centro diurno polifunzionale
Nuovo Borgo Don Bosco, per ragazzi ex detenuti

Inaugurato a Centocelle il rinnovato centro diurno dei salesiani per accogliere i giovani disagiati, usciti dal carcere o che devono scontare provvedimenti alternativi alla detenzione di Marta Rovagna

«In ogni giovane c’è un punto accessibile al bene, è compito dell’educatore scoprirlo». Con queste parole San Giovanni Bosco spingeva, centocinquanta anni fa, ad accogliere i ragazzi più «difficili», realizzando una pedagogia della speranza ancora utilizzata in ogni centro salesiano, dall’Europa all’Africa. Sulla falsariga di questa antropologia cristiana venerdì mattina a Centocelle è stata inaugurata la nuova sede del centro di accoglienza ai minori della comunità educativo-pastorale Borgo Ragazzi Don Bosco, presente nel quartiere, alla periferia sud-est della Capitale, dal dopoguerra.

A parlare di promozione dei ragazzi in difficoltà, attraverso un’ottica di assunzione cosciente di responsabilità da parte del giovane emarginato, venerdì mattina erano presenti diversi ospiti: il presidente della Provincia Nicola Zingaretti; Donatella Caponetti, direttore del Centro per la Giustizia minorile di Roma e Lazio; Piero Lalla, direttore del Borgo salesiano; Alessandro Iannini, del Centro di Accoglienza Don Bosco e molti altri «amici» di Don Bosco.

Il centro inaugurato sarà diurno e polifunzionale per il recupero di minori a rischio, primi fra tutti i ragazzi usciti dal carcere o che sono stati sottoposti a provvedimenti penali alternativi alla detenzione. Graditi ospiti saranno poi coloro che per diversi motivi hanno abbandonato la scuola. Il Centro, convenzionato con il ministero della Giustizia e con il Comune, ha avviato dal 1997 un accordo per la certificazione dei percorsi di alfabetizzazione e per la licenza media degli ospiti della struttura. Il Borgo, come istituzione educativa è già vicina ai giovani che vivono in condizioni di seria emarginazione attraverso un centro di formazione professionale (aiuto meccanico, aiuto elettricista, ristorazione, tirocini formativi), un centro di orientamento scolastico, uno ricreativo permanente, un oratorio giovanile, un centro di accoglienza per minori, un movimento famiglie e un centro di ascolto psico-pedagogico per adolescenti.

«Dietro a processi di crisi e di difficoltà si innescano processi di emarginazione e di esclusione sociale – ha spiegato Zingaretti –; i salesiani hanno un potente mezzo per contrastare, correggere e alleviare i processi devastanti che portano ad un imbarbarimento della società». Roma, la città con il più alto numero di arresti di minori in Italia (circa 700 ingressi nell’ultimo anno) vive però secondo Caponetti un grave problema di risorse: «La scelta del percorso esterno alla prigione per il minore – ha ricordato nel suo intervento il direttore del Centro per la Giustizia minorile di Roma e Lazio – richiede un investimento di risorse, anche nel privato-sociale, come avviene nella Capitale, dove non abbiamo comunità di recupero del Comune». La denuncia della situazione in cui versano i detenuti minorenni da parte di Caponetti è continuata a tutto tondo: «Al momento – ha sottolineato – non abbiamo nemmeno i soldi per comprare il latte e i pannolini ai neonati, figli delle ragazzine che vengono fermate. Colpa dei tagli con l’accetta ai fondi per la giustizia minorile fatti dal governo».

Dall’esigenza di alleviare le sofferenze di questi giovani emarginati, già messi al confino da una società troppo distratta e cinica rispetto ai loro errori e alle loro sofferenze, nasce l’intervento dei salesiani: «Ci sentiamo impegnati – ha concluso Lalla – ad educare con il cuore di Don Bosco i giovani allo sviluppo integrale della loro vita, soprattutto dei più poveri e svantaggiati, promuovendo i loro diritti. Vogliamo essere testimoni di una società e di una Chiesa impegnate a valorizzare e includere».

2 febbraio 2009

DON BOSCO NEWS ITALIAultima modifica: 2009-05-29T09:48:35+02:00da
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