Una sera è capitato qui da noi un giovane “armato” solo di zaino e bici, che da molti giorni girava l’Italia in una specie di pellegrinaggio itinerante personale. Pioveva, faceva anche freddo, ci ha chiesto ospitalità per una notte. Lo abbiamo accolto senza pensarci troppo dandogli un letto, delle coperte, la possibilità di potersi fare la doccia, la cena e la colazione alla mattina. E’ ripartito ringraziandoci per dieci minuti. Non ci è sembrato di fare una cosa fuori dalla norma in quanto nella nostra vita cerchiamo di accogliere e per quanto ci è possibile aiutare, ma mi è rimasto impresso il viso sorridente, felice e riconoscente di quel giovane. Non lo abbiamo più rivisto.
Penso che dentro di noi debba sempre prevalere il pensare bene dell’altro, il senso di accoglienza, la condivisione, anche se con i tempi che corrono si è portati più a rifiutare e ad escludere fosse altro per un senso di diffidenza e di paura. Ma così facendo non facciamo presente la comunione della Santissima Trinità, la comunione che noi vorremmo avere con Gesù Cristo, l’Amore che Dio ha verso ciascuno di noi, soprattutto per i più deboli, ma anche per coloro che noi reputiamo cattivi o da evitare.
Preghiamo, perchè il Signore allarghi la veduta del nostro cuore e ci permetta di amare senza preclusioni, perchè questa è l’unica via che può salvare il mondo. L’amore donato, poi, in qualche maniera ritorna indietro e spesso in modo moltiplicato. Perchè dobbiamo amare? Perchè Dio è sempre così con noi!
A volte e non di raro, e spesso da quelle persone che forse noi ritenevamo incapaci di corrispondere all’amore ricevuto, capita di averne un ritorno, diretto o indiretto. |