Don Aldo Buonaiuto spiega il suo botta e risposta con Salvini

Interris.it

Il ministro per legalizzare la prostituzione e don Aldo: “Non in un Paese civile”. Poi esprime solidarietà per il figlio

DAMIANO MATTANA
Il vicepremier con un rosario

Il vicepremier con un rosario
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n queste ultime settimane è più volte emersa nei media la conoscenza tra il Ministro Salvini e don Aldo Buonaiuto sacerdote della Comunità Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. I fatti della ormai famosa nave Diciotti e dei suoi migranti a bordo, infatti, trovava una provvidenziale soluzione proprio grazie a questa relazione tra il sacerdote e il ministro. Come ha dichiarato don Aldo in un’intervista alla Stampa, il sabato 26 agosto veniva cercato dal ministro per capire e chiedere se ci fosse la possibilità per la Chiesa Italiana di accogliere i migranti in attesa di scendere dalla nave della Guardia Costiera per essere ospitati. Il ringraziamento pubblico di Papa Francesco verso “padre Aldo, il bravo padre Aldo quello della comunità di don Benzi che tutti conoscete e che soccorre le vittime della prostituzione”, svelava inaspettatamente al mondo come erano andate le cose sull’adesione della Chiesa.

Più volte il ministro Salvini, senza fare esplicitamente il nome, aveva esternato che un prete di strada gli aveva fatto cambiare idea in merito ad alcune questioni e in riferimento al Rosario che porta sempre con se sottolineando di tenerlo con cura proprio perché è stato realizzato da una vittima della Tratta. Lo scorso 12 settembre in un’intervista rilasciata a RadioDue, in risposta a una domanda, il vicepremier è tornato sul tema delle case di tolleranza, chiuse nel 1958 per effetto della Legge Merlin, argomento che non aveva più affrontato e che era anche stato tolto nel programma della campagna elettorale.

 

Don Aldo, prima di riportare le vostre dichiarazioni in merito al tema della prostituzione le chiedo se il vostro rapporto si è incrinato con questo botta e risposta?
“Assolutamente no. Il ministro Salvini esprime legittimamente il suo pensiero politico e di certo non teme di confrontarsi con opinioni diverse. Anzi, da come lo conosco ho potuto constatare che sa mettersi in discussione e su questo tema specifico è anche disponibile a volerlo comprendere meglio”.

Il settimanale ‘Venerdì’ di Repubblica ha parlato della vostra amicizia eppure nel suo virgolettato non sembrava così chiara la risposta. Ci può dire qualcosa a proposito?
“Intanto leggendo quell’intervista si noterà che la mia risposta virgolettata è diversa dalle didascalie che riportano frasi da me non dette. Dispiace. Poi, nel caso specifico, si, è vero che ci conosciamo, c’è reciproco rispetto, stima e dialogo sincero. Inoltre a me piace incontrare la persona ancor prima dei suoi ruoli e forse per questo motivo vado d’accordo anche con personalità che possono avere idee diverse e distanti”.

Lei ha parlato di “amarezza” nel suo articolo sul Corriere della Sera: pensa di essere stato compreso nel suo intendimento o frainteso?
“Ma Salvini conosce bene l’attività della comunità Giovanni XXIII a cui appartengo e anche il mio impegno a favore delle vittime di tratta e prostituzione e sono sicuro che non solo non ha frainteso ma se ha letto il mio articolo avrà apprezzato anche la mia coerenza e passione. Niente di personale. Gli ho risposto pubblicamente solo per aiutarlo a riflettere su un tema drammatico e complesso per un confronto pacato ma sincero. Da parte mia c’è solo il desiderio di dare voce alle migliaia di vittime della prostituzione coatta e sono certo che il messaggio sia arrivato senza confondere il piano dei rapporti interpersonali anche aldilà delle diversità di vedute”.

C’è qualcosa che vuole aggiungere, e che vorrebbe dire al ministro attraverso In Terris?
“Oggi voglio solo esprimergli la mia solidarietà per quello scellerato e spregevole attacco verso il figlio. Penso sia inaccettabile odiare un politico fino a coinvolgere la vita privata e, ancor più grave, i figli, i minori. E’ una vergogna e per questo motivo gli esprimo la mia vicinanza e preghiera. Inoltre spero che presto si possano realizzare i corridoi umanitari per salvare bambini e donne segregati in Libia. Per questo prego ogni giorno che ci si possa attivare. Anzi spero tanto che Matteo faccia qualcosa anche per loro”.

Don Aldo Buonaiuto spiega il suo botta e risposta con Salviniultima modifica: 2018-09-21T08:39:43+02:00da gioiaepace
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