Il senso della libertà e non del libertinaggio.

Cristiani per servire http://digilander.libero.it/cristianiperservire e-mail previtefelice@libero.it Il Presidente Il senso della libertà e non del libertinaggio. Reiterati episodi di stupro o di violenze di diverso genere, ancor più gravi se compiuti su donne fisicamente indifese come è quello avvenuto a Palazzo Adriano in provincia di Palermo a danno di una ragazza disabile violentata da un branco di ragazzi minorenni durante la processione del Crocifisso, ci lascia sempre più sgomenti e disgustati. Nell’abisso della loro mente non ci sembra di vedere esuberanze giovanili, ma alterazione che possono indurre ad atti di furore come è avvenuto.. In una società violenta come ha tendenza a divenire la nostra Italia, nella quale ci sentiamo stranieri in Patria, il rispetto della dignità dell’uomo, soprattutto debole ed indifeso rischia di eclissarsi sempre più, e tutti siamo chiamati a tener viva la coscienza della grandezza e del valore di ogni vita umana. Areteo di Cappadoccia, medico greco ai tempi di Nerone che dopo Ippocrate fu il migliore conoscitore di malati, quasi 2000 anni fa evidenziò il fatto che i disturbi psichici “esplodevano” : a.) nei mesi primaverili ed estivi come quelli più propensi per l’instaurarsi della sintomatologia maniacale ( come nel caso in esame) ; b.) nei mesi invernali ed autunnali quelli in cui è facile vedere insorgere la sintomatologia depressiva. Ora attira l’attenzione dei mass media, e ce le ammanniscono, quando “azioni” efferate vengono compiute dai giovani come quelle avvenute a Palazzo Adriano, “azioni” che non abbiamo dubbio di considerare prodotte da menti psichicamente malate od instabili. Ma quello che ci colpisce di più è che queste “azioni”, ora, sono prodotte, anche da minorenni od adolescenti. Qualcuno ha scritto che l’Italia abbisogna di una ecologia morale. Ha ragione!!! E’ vero, perché quel quotidiano antagonismo politico e quel negare ogni valore etico, sono tutti elementi che avvelenano l’atmosfera e fanno perdere di vista le priorità che il Paese “vuole” ed “abbisogna”. Se si richiamano i fondamentali diritti umani, i principi civili, cristiani, sociali della vita e della famiglia, allora “qualcuno” innalza un “muro di opposizione”, quasi a contestare e privare il diritto di parlare se si toccano queste “problematiche”. Se le idee non collimano con la politica, con il mondo dei mass media ( oh! quanto si potrebbe e si dovrebbe rilevare con l’Ente Pubblico Televisivo di Stato), o con frange di contestatori con la scusa ed in nome della parola “libertà” ( noi diciamo libertinaggio) non si deve tacere, ma difendere il versante della morale. Purtroppo oggi la famiglia, ( che la stessa riflessione dell’antica Roma non esitava a definire “ principium urbis est quasi seminarium rei publicae”- il nucleo primo della città è quasi semenzaio dello Stato – dalle quali “escono” coloro che commettono queste “azioni” efferate, è nel turbinio delle contraddizioni, pur costituendo la principale capacità di relazione sociale, perché senza famiglia non c’è socializzazione. La crisi è grave e molto preoccupante, perché si tenta di distruggere il principio fondamentale della famiglia. Anche se si “starnazza” e si richiede aiuti alla famiglia nelle politiche sociali, anche da ambienti che si appellano “solidal-civili”, continua la cultura di voler prestare cura ad altri problemi, come il diverbio politico. In questa n/s società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, violenze in famiglia, violenze negli stadi, disagio giovanile, droga, eutanasia, depressione, “malesseri” che largamente soffre, se si distrugge la famiglia, ma come si possono riconquistare i valori umani e fondamentali che regolano la vita e la libertà verso gli esseri umani? La famiglia è la cellula della società e non dobbiamo farcela sfuggire. Nei momenti difficili della vita non possiamo restare nel “palazzo” dei nostri privilegi estraniandoci dal mondo, ma è necessario ed improrogabile il coraggio di prendere coscienza e conoscenza della nostra povertà interiore. Senza entrare nella dinamica del fatto specifico, siamo costretti a constatare e denunciare quella realtà , mentre i suoi problemi “marciscono” nel silenzio e nel disinteresse ( altro che Lippi si lamenta…!).. Questa deve essere la sintesi di un migliore concetto di proposizione, di connivenza civile che costituisce il senso della vita, il rispetto della dignità umana in questa civiltà dell’individualismo e dell’indifferenza che, come nel caso di Palazzo Adriano, si tenta vigliaccamente di instaurare da troppo tempo. http://digilande.libero.it/cristianiperservire Previte

Il senso della libertà e non del libertinaggio.ultima modifica: 2009-09-18T09:52:04+02:00da gioiaepace
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