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Cristiani per servire

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Il Presidente

Appello al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Parlamento prima delle ventilate ipotesi di elezioni politiche anticipate.

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, Signori Presidenti e Componenti i Consessi Parlamentari : ritenendo precipua la promozione di una urgente legge-quadro nazionale di riforma dell’assistenza psichiatrica , atta al supporto delle politiche socio-sanitarie di sostegno alle famiglie che hanno la sfortuna di annoverare nel proprio nucleo familiare parenti soggetti a disturbi di natura psichica e di quasi certa cronicità, in tal senso la nostra Associazione in questa 16° Legislatura (  in data 15 aprile 2008) ha ripresentato una Petizione al Parlamento Italiano.

 

La stessa è stata assegnata col n.5 e 6 alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e col n.9 alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, tutt’ora giacenti ed inevasa.

 

Ricordo che dall’aprile 2005, in occasione della disanima nella Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati del Testo Unificato e Concordato da tutte le forze politiche dove era abbinata la n/s Petizione per una revisione della normativa inerente la salute mentale Relatore la Senatrice Maria Burani Procaccini, questa “problematica”, misteriosamente sparita dall’agenda parlamentare, non è più stata portata all’Ordine del Giorno dei Lavori Parlamentari nel più completo disinteresse ancor oggi vigente. Perché ?

 

Questo, mi si permetta, è stato un errore gravissimo, a danno della salute mentale, delle famiglie dove insistono questi sofferenti le patologie psichiatriche e dei cittadini italiani, perché la verità non si nasconde Signor ex-Presidente della Camera dei Deputati On.le Pier Ferdinando Casini. Malgrado le sollecitazioni più volte richieste, non ci ha voluto rispondere ? Perché?

 

Come non ci rispondono i Presidenti del  Senato della Repubblica alla Petizione n.911 e quello della Camera dei Deputati alla Petizione n.787 inerente il “budget del ricoverato” quella “forma”, se vera, che terminato quel “quid finanziario” i pazienti ricoverati negli Enti Ospedalieri ed in qualunque condizione di salute si trovino vengono cacciati dalle corsie ospedaliere, ancor più grave se persone in età avanzata, disabili, malati terminali, cioè malati cronici dei quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità proprio quest’anno, il trascorso 10 ottobre 2010 nella “Giornata Mondiale per la Salute Mentale” pone come centralità il “ benessere mentale e malattie croniche”. Così come non mi hanno risposto il già Presidente della Commissione Parlamentare “Sul Servizio Sanitario Nazionale” Senatore Ignazio Marino ed il Presidente della Commissione Parlamentare “Per gli errori della Sanità” Onorevole Leo Luca Orlando sulla stessa tematica di cui sopra. Perché ?

 

1.) L’avvento della legge comunemente denominata“devolution”( decentramento, federalismo) è frutto dell’accordo Stato-Regioni dell’8 agosto 2001 ed il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni hanno proceduto ad una razionalità di iniziative volte alla salute dei cittadini.

 

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.269 del 18 novembre 2005 la legge costituzionale recante “Modifiche alla Parte II° della Costituzione”, è legge dello Stato.

 

Questa legge ha rimodellato l’assetto delle attuali competenze legislative, da un lato ritornando allo Stato alcune materie difficilmente frazionabili, dall’altro valorizzando il ruolo delle autonomie regionali attraverso l’attribuzione di competenze esclusive attinenti alla sanità, alla scuola, all’agricoltura ed alla sicurezza pubblica.

 

Quindi per quanto riguarda la salute, ivi compresa quella psichica, con questa “legge” l’assistenza sanitaria ed ospedaliera passa alle Regioni in base all’art.117 della Costituzione Italiana “nei limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato”, quindi non in contrasto con l’interesse nazionale.

 

2.) Le motivazioni che ci hanno indotto a richiedere per la terza volta nella Petizione una rapida approvazione di una legge-quadro nazionale di riforma dell’assistenza psichiatrica in tutta la sua dimensione, risiede in tante angolazioni negative che le Istituzioni non hanno saputo risolvere da moltissimi anni per questa “anomalia sociale”.

 

Pertanto dato che il ritardo continua a perpetrarsi ed in considerazione delle ventilate ipotesi di elezioni politiche anticipate, ritenenendo e prevedendo tempi lunghissimi per la risoluzione avvenire di questa “problematica”, auspichiamo che i singoli Deputati e Senatori della 16° Legislatura considerino e valutino a priori questa piaga sociale e smuovino quella macchina burocratica che “blocca” questo delicato ambito sanitario .

 

In ogni caso, nel contesto della regionalizzazione, la necessità di una legge-quadro nazionale è intesa a stabilire, con la massima urgenza, affinché le singole Regioni possano indirizzarsi in maniera omogenea all’emanazione di norme legislative in materia di salute mentale e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità dei Servizi uguali in tutte le Regioni Italiane onde garantire, anche, la sicurezza ai cittadini e la tutela della salute di questi sofferenti di patologie psichiche.

 

Purtroppo le Istituzioni non hanno valutato in appieno la necessità di un forte, rapido intervento legislativo ed istituzionale con modalità prioritarie propositive ed anche il Governo Berlusconi nell’esposizione in Parlamento dei 5 Punti Programmatici che abbiamo rilevato carenti di interventi legislativi quale, ripeto la necessità, di una legge-quadro per la risoluzione di questo grave ed urgente disagio sociale !

 

 La famiglia ( tanto difesa da tutti a parole, in cerca della ribalta televisiva che portino consensi elettorali ! ) base della società, è anche quella che continua a mantenere e curare i propri membri disabili e svantaggiati tra crescenti difficoltà, soggetta a crisi, contenitrice di stress e và rispettata in tutti i suoi componenti.

 

Per questi ultimi con quelle modalità prioritarie e propositive che non si sviluppano tutelando come ci ricorda la cronaca ad esempio i diritti degli indios emerso prioritario dal Convegno del 6 c.m. nella sala della Camera dei Deputati, dei cani e dei gatti bistrattati o di altre “categorie” non inferiori, che quasi ogni giorni “infestano” le cronache dei mass media, “affossando” la proposizione della vita umana come valore civile percepibile con la ragione e come fondamento dell’intera società, sapendo che la si può difendere con azioni concrete di solidarietà e con una cultura del rispetto che passa attraverso la mente ed il cuore degli uomini. Significativa la situazione dei continui infanticidi, omicidi-suicidi in famiglia e di quanti entrano negli ospedali per cure e ne escono dentro una bara !

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, Signori Presidenti e Signori Componenti dei Consessi Parlamentari, oggi uno dei problemi più scottanti, necessari, urgenti ed impellenti, cruccio delle famiglie, tra altre necessità, è il DOPODINOI, cioè dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere una ragionevole certezza e sicurezza su quanto graverà sui familiari “malati superstiti” senza nessuno al mondo, che possa supplire l’affetto familiare e con la perdita di quei valori etici che dava la famiglia, per una pseudo solidarietà in un “sistema di vita” extra familiare, che si riveli inidoneo ai bisogni assistenziali ed esistenziali della persona con un incisivo handicap.

 

Non essere sensibili a problemi come questi, significa deludere sempre più le aspettative della gente che alterna perdita di fiducia ed a volte indifferenza verso la politica.

 

Giovanni Paolo II° nella Lettera Enciclica “ Fide et Ratio” scrisse : “ Non pochi si chiedono se abbia ancora senso porsi una domanda sul senso “ ( Punto 81 Capitolo VII° ).

 

Una degradazione della ragione, senza ricercare la verità. Questo “passo” del Santo Padre, ancor più valido oggi nella società, ci invita a raccogliere la realtà in tutta la sua drammaticità, capirla e valutarla, perché esiste il timore, nella gente, di perdere quei diritti che fanno parte dell’etica civile, cioè il rispetto della dignità della persona che una progressione sociale anche di norme giuridiche tentano di cancellare.

 

Ci vergogniamo di questa situazione che dura, ripeto, da ben 32 anni, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri e con noi, il mondo cattolico e della sofferenza, in quanto avevamo una grande fiducia in Lei e speranza nelle Istituzioni che ci hanno deluso e nel contempo ci ha lasciati attoniti e sconcertati, perdoni l’ardire e senza nessun risentimento verso la Sua persona, perché non facciamo politica d’alcun genere e per nessuno, ma si dovrebbero vergognare quanti hanno responsabilità pubbliche, sperando, ma ci crediamo assai poco, che il buon senso possa dare una concreta e definitiva soluzione in questa palestra sociale, la quale tutela nei loro diritti umani e civili solo una parte dei cittadini !

 

Previte

 

 

DA: http://digilander.libero.it/cristianiperservireultima modifica: 2010-10-12T09:57:54+02:00da gioiaepace
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