Rapporti umani che salvano e sono portatori di speranza per i diseredati: esistono?

Lo chiediamo alle Istituzioni, sopratutto all’Onorevole Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio dei Ministri.

 

Il mondo civile, soprattutto cristiani o cattolici (quelli veri!), devono continuare a “lavorare” per il bene comune, per essere di conforto ai ” i più deboli ed ai più bisognosi, come sancisce l’etica sociale ed i vari Trattati Internazionali, ivi compreso la Costituzione Europea e quella Italiana, ed essere “lontani”da un relativismo incessante e da un egoismo imperante.

 

 

 

I “richiami”, i “digiuni”, i “cortei” ad ogni pseudo urgenza, lasciano indifferente l’opinione pubblica. Bisogna saper riconoscere il presente e non farci “ammaliare” da questioni che portano fuori strada le  vere necessità.

 

 

 

Nel titolo di questa umile riflessione, Signori Presidenti delle Istituzioni (oh! quanti ce ne sono!), “Rapporti umani che salvano e sono portatori di speranza”, non possono essere esclusi “I rapporti umani nella sofferenza psicofisica”, argomento di profonda attualità disatteso dalle Istituzioni ed anche dal Governo Berlusconi, in questo periodo di RIFORME! (ah! quanti le invocano e per ogni “dove” !).

 

 

 

In una società complessa, qual è la nostra, è importante e bisogna chiedersi: chi è il nostro prossimo, cos’è il bene comune.

 

 

 

1.)Il nostro prossimoè quanti ci stanno accanto nel nostro vivere quotidiano o che incontriamo nelle strade delle nostre città o dei n/s paesi, ma lo è soprattutto quanti sono “lontani”, specie se sofferenti, che una azione sociale e politica spesso dimentica, quale palese ingiustizia, che la solidarietà è fatta di azioni e non di sole parole. Nel nostro quotidiano, viviamo di una grande ondata di laicismo dilagante. Infatti l’uomo decide autonomamente e spesso come se Dio non esistesse. L’essere cristiano, in più cattolico, non è una prescrizione medica, non è una funzione obbligatoria, ma se vogliamo essere tali (e non falsi!) dobbiamo seguire le indicazioni di “coloro” che ci sono maestri e guide, così come il non cristiano segue altri maestri, altre teorie, altre religioni.

 

 

 

2.) Bene comune, parola che spesso si sente nel quotidiano (blasfemo, se detta per moda!), si può riassumere in quell’insieme di beni, case, ospedali, scuole, ed anche di servizi, giustizia, pace, solidarietà di cui tutti abbiamo bisogno per vivere, ma che nessuno può “costruire” da solo se non trova chi lo possa aiutare.

 

 

 

Riassumendo, in poco, il nostro prossimo ed il bene comune: è la società, ma principalmente è la famiglia, che tutti dicono di difendere, (ah! quanti ce ne sono: troppi!), ma che non viene considerata nell’insieme dei suoi componenti, specie quella che “vive” situazioni di abbandono innanzi a follie drammatiche, come spesso ne veniamo a conoscenza in un ritmo quasi quotidiano.

 

 

 

La famiglia italiana, Signori Presidenti delle Istituzioni, soffre di un certo malessere e non necessita esclusivamente di semplici farmaci da banco. Non è solo quella considerata tale che reclama pannoloni, pannolini, vestiti, scarpe, biberon, passeggini, assegni familiari od altri beni economici come richiedono alcuni ambienti, politici ed anche cristiani o cattolici???

 

 

 

E’ famiglia, quella che continua a mantenere la promessa di fedeltà reciproca dei coniugi, che continua a farsi carico dei propri figli, che continua ad aiutare i propri genitori anziani, ma è anche famiglia (troppo spesso “ignorata” !!!), quella che continua a curare i propri membri disabili psico-fisici, “dimenticata”, a volte, anche dai cristiani o dai cattolici (falsi ?).

 

 

 

Oggi la famiglia è “bombardata” ed “assillata” da:

 

 

 

1.) stupri spesso ricorrenti, mostruose azioni che lasciano “tracce” non trascurabili nell’intimo di chi le subisce;

 

2.) violenze troppo spicciola tra coniugi, figli, fratelli, nipoti, adolescenti e via dicendo… ;

 

3.) aggressività tra consanguinei, dove spesso ci scappa il morto.

 

 

 

Questi “tristi episodi” nella maggior parte spesso derivano da menti non solo perverse, ma psichicamente instabili che le Istituzioni dimenticano o sono disinteressate da ben 33 anni “suonati”, cioè da quando due leggi, la 180/1978 e l’833/1978, hanno“ordinato” la chiusura dei “manicomi”, senza programmare idonee strutture atte alla prevenzione, cura e reinserimento sociale (?) dei “malati” ignorati ed abbandonati.

 

 

 

Vedere “Speciale Dossier 1978-2011” legge 180 e “Speciale Dossier legge 833 nel n/s sito internet : http://digilander.libero.it/cristianiperservire.

 

 

 

E’ molto significativa la “lezione” che ci viene dal Manzoni nei “Promessi Sposi” dove pone in risalto la morte di don Rodrigo, l’uomo potente, ricco e temuto che viene abbandonato dai “suoi” quando è colpito dalla peste e nonostante le minacce e le suppliche rivolte a “coloro” che gli stavano attorno, muore abbandonato nel “lazzaretto degli appestati”.

 

 

 

E’ quello che stà avvenendo in Italia per le categorie sopra citate. Per fare una comparazione possiamo dire che il grido d’aiuto dei “malati psicofisici” e delle loro famiglie muore abbandonato nel “lazzaretto dei dimenticati”.

 

 

 

Le condizioni di vita quotidiana e la crisi scottante del n/s tempo sono tante, come le varie forme di handicap e quanto attenta il vivere civile, la droga, la strisciante eutanasia, la ventilata clonazione umana, il far west procurato dalla fecondazione artificiale, il fine vita, l’aborto ormai legalizzato, il “budget del ricoverato” (quest’ultimo “denunciato” con Petizione n. 911 al Senato della Repubblica e n.787 alla Camera dei Deputati da me inoltrata nel 2009 al Parlamento che non “vuole” rispondere ed il cui silenzio ci induce a pensare che è verità quanto si suppone!).

 

 

 

Un giorno i responsabili ne risponderanno alla giustizia dell’uomo ed a quella del Creatore !

 

 

 

Ma il diritto alla vita, come l’11 febbraio di ogni anno ci ricorda la Chiesa nelle “Giornate per la vita”, è l’essere” riconosciuti come persona ed essere curati. Incessante è il ricordo dei Vescovi che servire la vita ”significa anche quando è scomoda e dolorosa”…”per chi è gravemente ammalato”… e…“per chi è anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche” e noi ci permettiamo di aggiungere anche le capacità psichiche, disattese ed ignorate dalle Istituzioni.

 

 

 

Ricordo che il Santo Padre Benedetto XVI, rileva la molto evidente tematica del dolore umano nella frase “per riflettere sul senso del dolore e sul dovere dei cristiani di farsene carico in qualunque situazione esso si presenti”. (Messaggio per la 16° Giornata Mondiale del Malato”).

 

 

 

La famiglia, nella quale insiste un “malato” psicofisico, spera nella risoluzione di questo disagio, che non è solo di natura sociale, di emarginazione, di disinteresse, di silenzi, ma costituisce uno stato di emergenza latente, di necessità, di priorità.

 

 

 

La patologia fisica, soprattutto quella mentale spesso cronica, costituisce uno stato evidente di crisi sociale, perché il sofferente è purtroppo un elemento involontariamente disgregante della famiglia stessa ed anche della società.

 

 

 

Il discorso sui malati psicofisici, sulle loro famiglie e sulla sicurezza di tutti i cittadini, comporterebbe un lungo tempo di esposizione delle necessità, ma ne abbiamo evidenziate in breve le gravi lacune.

 

 

 

Il vero nodo è la disattenzione, il disinteresse, il silenzio legislativo ed il profilo sociale della n/s Italia, che si definisce civile e democratica (tanto che ci pare per mille motivazioni a volte di essere stranieri in Patria!),

 

 

 

Questa n/s Italia che non applica il principio sancito dall’articolo 32 della Costituzione, nel quale tutti, in quanto esseri umani, hanno diritto ad una vita dignitosa, compresi i malati fisici e mentali, i quali, non scendono con le loro famiglie in piazza e non proclamano scioperi ad oltranza, pseudo digiuni, cortei vocianti come è, purtroppo, di moda, quasi a copiare le famose storiche “folle oceaniche” …!

 

 

 

Prima di concludere vorrei ricordare che due Papi diversi, uno polacco, Papa Woityla fedele al Suo spirito battagliero ed alla Sua capacità di relazione con in Governi e la parte laica della società ; l’altro tedesco, Papa Ratzingher, con il tono risoluto, ma nel contempo pacato, sono stati ambedue di “pungolo” nel quadro politico-sociale per quanto concerne la problematica della sofferenza psicofisica.

 

 

 

Ma, si chiede molto spesso l’opinione pubblica, lo Stato sociale e le Istituzioni dove sono ?…

 

 

 

Lo diciamo in maniera sincera senza “velate” ipocrisie e senza “appoggiare” alcuna parte politica, usando impropriamente un motto latino “Hodie mihi, cras tibi”! (Oggi a me domani a te!) che nel linguaggio ordinario s’indirizza a persone che dovranno passare per le stesse difficoltà nelle quali qualcuno, oggi, si trova.

 

 

 

Di fronte ai richiami del Magistero della Chiesa nelle “ Giornate per la vita” e nelle “ Giornate Mondiali del Malato”,  innanzi alla immobilità delle Istituzioni nel perdurare queste considerazioni e riflessioni, Onorevoli Presidenti delle Istituzioni, urge rimuovere e risolvere i problemi di carattere sociale in cui vivono tante famiglie per cause diverse, perché la famiglia è sempre stata e deve restare il motore universale della società civile.

 

 

 

E sempre con le parole del Beato Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza”.

 

Franco Previte

 

Cristiani per servire                                                                                                                             Giugno 2011

Rapporti umani che salvano e sono portatori di speranza per i diseredati: esistono?ultima modifica: 2011-07-01T14:51:01+02:00da gioiaepace
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