da: Cristiani per servire

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Il Presidente

Il caso “Kobobo” di Milano riaccende il problema della malattia mentale !

Malgrado il grande scalpore suscitato, il Governo Letta resta indifferente !

 

Dopo le ricorrenti “mattanze” causate da menti psichicamente instabili, non ultima quella avvenuta a Milano dove il ghanese Mada Kobobo ha ucciso “per aver sentito entro di sé delle voci”, ancora una volta riteniamo necessario considerare e riconoscere che se una persona vaga per le strade delle n/s città o dei n/s paesi con un piccone sulle spalle e prende a picconate il primo ( più persone in quella di Milano) che incontra, è indiscussa la ragionevole considerazione che trattasi di persona psichicamente instabile .

 

Purtroppo l’Italia è Nazione assolutamente inadeguata sul piano legislativo, preventivo ed assistenziale a riforma delle patologie psichiatriche, in quanto il bilancio dello Stato è molto arido verso questo settore della medicina ed il Governo ( qualunque esso sia) resta indifferente !

 

E’ bene rispettare la dignità della persona e tutelare i suoi diritti, ma nel momento del folle episodio, come quello di Milano che tanto scalpore suscita, quella “azione”, ripeto, è da ritenere svolta da persona non padrona delle proprie azioni, quindi un malato da considerarsi mentale .

 

Intanto in questo caso, come nei molti che si sono verificati in Italia, sorgono, sull’onda dell’allarme sociale due considerazioni :

 

a.) la carenza di una legge-delega sulla riforma dell’assistenza psichiatrica e quella di una mancanza di strutture atte alla prevenzione, cura e reinserimento sociale dei “malati” ;

 

b.) il nodo dell’imputabilità penale per i malati di mente, a seguito della incapacità giuridica di intendere e volere.

 

Sul primo ormai è indiscutibile l’urgenza che il Parlamento 2013 non stia troppo lontano da questa urgente priorità e necessità, in quanto l’allarme sociale del gravo fatto avvenuto non é ultimo e si spera che non si ripeta in avvenire .

 

Il secondo ri-apre il nodo della perizia psichiatrica per raggiungere quella metodologia giuridica della “incapacità di intendere e volere”, a volte decisamente incomprensibile e mostruosa, consequenziale del ritenere la non imputabilità del soggetto autore del “misfatto, che ci fa restare strabiliati e preoccupati in quanto non vi è, ora, più sicurezza nelle strade !!!

 

Non si può decisamente affermare che il raptus di Milano sia dovuto ad una “infermità mentale”, sarà una perizia medico-legale a dimostrare la situazione, ma intanto il fatto resta e la paura resta . Eccome !

 

Non ci vogliamo addentrare nel “fattaccio”, ma si deve considerare che per “disagio mentale” il mondo medico-scientifico definisce situazioni diverse tra loro, quali disturbi del comportamento, panico, ansia, depressione, psicosi, schizofrenia, cronici o recidivi che interessano l’età giovanile/adulta e pazienti, i quali raramente hanno coscienza di malattia.

 

Non è pensabile che menti psichicamente instabili, autori di tragedie umane, possano entrare o ri-entrare nei vituperati Ospedali Psichiatrici Giudiziari o ri-entrare tranquillamente in famiglia e conseguentemente nella società, la quale in tale maniera resta, ripeto, completamente indifesa ed in balia di “costoro” che si devono ritenere socialmente pericolosi.

 

Resta il fatto che ultimamente è stato deciso che gli OPG saranno definitivamente chiusi entro il 1 aprile 2014, ( “cosa” abbastanza non credibile!), mentre per il momento il Giudice rinvia questi “rei malati” in strutture OPG, definibili manicomiali, i quali da ben 35 anni dovevano essere chiusi !

 

Ma le leggi 180 e 833 stabilivano la chiusura di tutti gli Ospedali Psichiatrici ?

 

Certamente, senza distinzione, ma questo non è avvenuto !

 

In Italia con le leggi 180 e 833, ripeto, s’intendeva “chiudere” tutti gli Ospedali Psichiatrici e superare quei “specifici ed obbrobriosi sistemi di cura” ipotizzando la riconversione delle strutture e cure capaci di garantire interventi integrati e dignitosi per il malato psichico nelle varie fasi del suo trattamento.

 

Questo era ed è stato lo spirito della legge Basaglia .

 

Ora nel triste episodio di cui sopra si comincia a “ri-sventolare” ai quattro venti la solita “perizia psichiatrica” un sotterfugio giuridico, spesso e volentieri “sistema” per evitare la prigione per introdurre il reo negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

 

Questi “manicomi giudiziari”, la cui “scomparsa” doveva avvenire anche adeguando la normativa penale a quella civile, prevedeva da ben 35 anni la soppressione degli istituti manicomiali, ma è tutt’ora in netto contrasto con i dettami Costituzionali e le stesse leggi 180 e 833, restando i temi dominanti delle “linee guida” per la chiusura degli ex.o.p. mirati ad una corretta assistenza ed ai necessari interventi riabilitativi di tutti gli “ammalati”, considerandoli persone invalidate e bisognevoli di cure, come aveva ritenuto il dottor Alvaro Gil- Robles ex-Commissario Europeo per i Diritti Umani della UE nel suo Rapporto nella visita in Italia dal 10/717 giugno 2005. .

 

Ancora oggi ci domandiamo a seguito delle leggi di cui sopra, perché sono in atto ed ancora aperti 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari e qual è l’utilizzo di quest’ultimi ? A chi servono e a che servono? .

 

I detenuti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono “malati” per aver commesso reati penali e non possono, per mancanza di una specifica legge, che seguire la stessa modalità e diritti degli altri ammalati, considerati e tutelati “nel rispetto della dignità e dei diritti civili garantiti dalla Costituzione”, secondo la volontà del Legislatore che ha voluto porre fine alla sanzione ufficiale di privazione della libertà e di segregazione di esseri umani assicurando un concreto miglioramento del trattamento terapeutico, ancor oggi molto approssimativo.

 

Ancora una volta auspichiamo che l’intendimento delle Istituzioni Legislative ed il Governo Letta si facciano carico di riforme urgenti, invece di formalizzarsi in inutili e dannose litigiosità che non servono né a coloro che gestiscono la res pubblica né ai cittadini, per non dover assistere ancora una volta a questi “abbominabili massacri” !

 

Il principio basilare dello psichiatra Basaglia, padre della legge 180, era quello di curare e non segregare il malato psichico.

 

Il contributo al dibattito sulla disabilità psichica che si svolge nei mass media europei, é per migliorare la qualità della vita delle persone disabili fino al 2015, obiettivo e Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che ritengo sempre auspicabile che abbia anche in Italia spunti di riflessione, di riguardo, di consapevolezza per “vedere” l’handicapmentale considerato in maniera più aderente alla realtà , perché non è vero che lo stigma del silenzio e della vergogna affianca il “malato” e la sua famiglia, come si vuol far credere !!!

 

La situazione dei servizi pubblici riabilitativi evidenzia la costante necessità di servizi ancora disattesi, con particolare riferimento ad alcune specifiche categorie di disabilità psichica cronica o temporanea.

 

Attualmente in caso di manifestazioni acute della malattia psichiatrica interviene il TSO, consistente nel ricovero coatto per 7 gg, rinnovabile per un periodo complessivo di un mese.

 

Il ricovero avviene in un reparto ospedaliero, se e dove esiste, ed il trattamento è esclusivamente farmacologico e superato il TSO la “persona” dovrebbe essere seguita in strutture territoriali carenti, perché richiedono forti investimenti finanziari.

 

E’ necessario progettare l’attivazione di più strutture, anche ambulatoriali, in grado di rispondere, in maniera preventiva, a tutta quella fascia dell’handicap mentale, anche della prima infanzia, che attualmente non trova risposta sul territorio.

 

E’ augurabile, nonché necessaria, una legge-quadro nazionale, da noi urgentemente inoltrata con le Petizioni già da noi inviate alle Assemblee Legislative fin dal 18 marzo 2013 ed al Governo Letta, intesa a mettere in condizione le singole Regioni a legiferare in maniera omogenea, ai sensi dell’art.117 della Costituzione, sulla traccia di quella invocata legge-quadro nazionale, onde tutelare la salute delle persone colpite da disturbi psichiatrici e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

 

Queste “necessità”, per il momento, non le abbiamo riscontrato né nei programmidi questo Governo, né nella impostazione politico-programmatica della politica in generale, né nelle “ iniziative parlamentari ” !

 

Sono “necessità” attese dalle famiglie e dall’opinione pubblica, onde evitare quelle “mattanze” o quegli episodi come a Milano, che quasi giornalmente avvengono nelle nostre città a causa , ripeto, di carenze delle strutture atte alla prevenzione, cura ed eventuale reinserimento sociale di questi soggetti “malati”.

 

Nell’Anno della Fede il Santo Padre ha detto “Non lasciatevi rubare la speranza. Capito? Sempre con la speranza avanti” ( Papa Francesco 28 marzo 2013 Casal del Marmo Carcere Minorile ).

 

E con le parole del Beato Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza!”

 

Previte

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da: Cristiani per servireultima modifica: 2013-05-15T16:17:41+02:00da gioiaepace
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