Racconti dal mondo

Racconto ascoltato dalla viva voce di un anziano, Okile Oga di Urun, attorniato da una ventina di altri anziani borana, popolazione che vive nel nord-est del Kenya.

Un giorno un giovane che voleva tanto bene a suo padre, va da un veggente del suo villaggio per chiedere cosa fare affinché suo padre viva per sempre, senza venir toccato dalla morte. La risposta: uccidere un rinoceronte, togliergli il fegato e darlo da mangiare al padre. Il giovane va a caccia nel bosco e scorge finalmente un rinoceronte. Si avvicina e con buona mira e tanta forza scaglia la sua lancia appuntita contro l’animale. Dal rinoceronte colpito in pieno esce un fiotto di sangue che cade su un altro rinoceronte che passava lì vicino. Il primo rinoceronte scappa via vivo, mentre il secondo che era stato solo macchiato dal sangue dell’altro, muore sul colpo.

Il segreto delle profezie

Impressionato dall’accaduto, il giovane torna dal veggente per chiedergli se può servirsi del fegato del rinoceronte morto, che però non era stato ucciso da lui. Anche il veggente rimane perplesso e dice che lui una cosa del genere non l’aveva mai udita. Se il giovane voleva risolvere l’enigma doveva mettersi in viaggio ed andare ad interpellare un’altra famiglia di veggenti che viveva tra le montagne.

Il giovane parte e strada facendo scorge un uomo che taglia dei rami per fare il recinto delle mucche. Quando fa per alzare il suo fascio di legna, non ci riesce ed allora eccolo a tagliare altri rami, aggiungendoli ai primi. Riprova ancora a sollevarli, senza riuscirvi. Di nuovo ne taglia altri, aggiungendoli ai precedenti, ma non riesce ad alzarli e riprende a tagliare e ad accumulare rami sempre più pesanti.

Procedendo sulla sua strada, incontra un bel cavallo bruno che pascola in un prato pieno di erba grassa, ma quel cavallo più mangiava erba e più diventava magro e brutto.

Più avanti, vede un asino pascolare in un terreno arido, senza erba, ma quell’asino, nonostante il terreno desertico e privo d’erba, ingrassava sempre più.

Procede nel suo cammino ed ecco un cane molto brutto e malato inseguire un bell’agnellino bianco; voleva montarlo e contaminarlo. Sempre più meravigliato, il giovane durante il suo viaggio giunge in una radura: dalla roccia sgorgava una sorgente d’acqua fresca che andava verso un bacino naturale scavato nel terreno, ma invece di entrarvi, l’acqua gli girava attorno, lasciandolo secco ed andandosi a gettare in un altro pozzo, lontano e fuori mano.

Finalmente il giovane giunge a una capanna. Un ragazzo sta sulla soglia mentre il padre dorme all’interno. Dopo i saluti e qualche domanda, capisce che quella è la famiglia dei veggenti che sta cercando. Per non disturbare il papà che dorme, decide di raccontare al ragazzo la storia dei due rinoceronti e quanto ha visto lungo la sua strada. Ma il ragazzo, con molta gentilezza, gli dice di attendere che il padre si svegli, perché è meglio chiedere a lui.

Quando l’uomo si sveglia, il giovane gli racconta tutto, ma come risposta è invitato ad attendere il fratello più anziano che deve tornare dal pascolo con i vitelli della famiglia. Quando il secondo fratello rientra, invece di rispondere dice che è meglio aspettare il fratello maggiore che rientrerà più tardi con la mandria delle vacche. Il terzo fratello arriva all’imbrunire. Ma anche questi invita cortesemente il giovane ad attendere un po’ fino al ritorno del loro vecchio padre, recatosi al mercato del villaggio e che non dovrebbe tardare a essere a casa.

Il sole è ormai tramontato quando alla luce del fuoco acceso nel cortile, si scorge la figura di un anziano alto e slanciato che sale dal sentiero con passo fermo verso la capanna. Il ragazzo e i tre uomini gli vanno subito incontro e lo salutano, accompagnandolo riverenti nell’interno.

Dopo essersi riposato e rifocillato con latte fresco appena munto, il vecchio chiede al giovane il motivo della sua visita: sente così il racconto delle strane cose che gli erano capitate. Prima di rispondere, il veggente fissa negli occhi il giovane: “Se vuoi veramente bene a tuo padre – gli risponde – e vuoi che non muoia mai, devi comportarti come il ragazzo che hai visto fuori della capanna e come i miei tre figli che, pur conoscendo il segreto delle profezie, rispettano l’anzianità ed hanno la pazienza di ascoltare prima gli anziani”.

 

Gli avvenimenti

“Tutte le cose straordinarie che hai avuto il privilegio di vedere, – continua l’anziano -, sono lo specchio di avvenimenti futuri. I due rinoceronti, uno colpito a morte ma sempre vivo, e il secondo che muore al solo contatto del sangue del primo, vogliono dimostrare che tra gli uomini ci sarà ingiustizia e che gli innocenti saranno condannati, mentre i colpevoli trionferanno. L’uomo che taglia legna senza riuscire a sollevarla, è segno che arriveranno tempi in cui gli uomini più umili saranno oppressi da accuse e calunnie ed invece di liberarsene, ne riceveranno ancora di più. Il cavallo che dimagrisce tra l’erba buona, è simbolo della classe aristocratica che pur continuando ad avere il fior fiore dei beni, non avrà più una vita facile e deperirà. L’asino che ingrassa invece pascolando su un terreno arido, rappresenta gli uomini esterni alla nostra gente e non considerati dal popolo borana: essi prospereranno anche senza godere della nostra stima. L’agnello bianco sono le nostre ragazze che si mantengono pure nei costumi e nelle tradizioni; esse verranno tentate e contaminate da altra genti, venute da fuori, che saranno come dei cani immondi. La sorgente della roccia infine, che lascia a secco il bacino naturale vicino, per andarsi a gettare nel pozzo lontano, è simbolo della nostra nazione che invece di stringere rapporti di reciproco aiuto con i vicini, andrà ad aiutare i lontani”.

Il veggente a quel punto sembra illuminarsi nella notte e con i figli e il nipote canta un inno alla pace e alle tradizioni degli antenati.

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Racconti dal mondoultima modifica: 2014-02-26T13:24:04+01:00da gioiaepace
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