da: Nessuno tocchi Caino

Contenuti del numero:tit01

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : OKLAHOMA: CLAYTON LOCKETT MUORE DOPO 43 MINUTI DI AGONIA IN ESECUZIONE AI LIMITI DELLA TORTURA 2.  NEWS FLASH: TAIWAN: GIUSTIZIATI CINQUE CONDANNATI A MORTE 3.  NEWS FLASH: MALDIVE: ENTRATO IN VIGORE NUOVO REGOLAMENTO SULLA PENA DI MORTE 4.  NEWS FLASH: EGITTO: 683 ISLAMISTI CONDANNATI A MORTE, ALTRE 492 CONDANNE A MORTE ROVESCIATE 5.  NEWS FLASH: BRUNEI: RINVIATA ENTRATA IN VIGORE DEL NUOVO CODICE PENALE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :

 

 

OKLAHOMA: CLAYTON LOCKETT MUORE DOPO 43 MINUTI DI AGONIA IN ESECUZIONE AI LIMITI DELLA TORTURA

30 aprile 2014: in Oklahoma, un detenuto di 38 anni del braccio della morte è morto di un attacco di cuore dopo aver trascorso 43 minuti di agonia sul lettino dell’iniezione.

 

Clayton Lockett, dopo la somministrazione di un sedativo, è stato dichiarato inconscio da un medico secondo il protocollo di esecuzione. Era la prima volta che l’Oklahoma utilizzava il Midazolam come primo elemento nel suo protocollo a tre farmaci.

Pochi minuti dopo, però, il detenuto ha iniziato a respirare affannosamente, a contorcersi, a stringere i denti e a sforzarsi di alzare la testa dal cuscino. Lockett, che avrebbe dovuto essere giustiziato insieme a un altro detenuto, Charles Warner, a quanto pare ha subito la rottura di una vena che ha impedito al cocktail sperimentale di farmaci, mai utilizzati prima in Oklahoma, di agire in piena efficienza.

Le tende sono state subito abbassate per evitare che quelli oltre il vetro vedessero quello che stava accadendo nella camera della morte e il responsabile della prigione ha ordinato di arrestare la procedura. Lockett è morto per un attacco cardiaco poco dopo, ha detto il Department of Corrections.

“E’ stata una cosa orribile da raccontare. E’ stata completamente pasticciata”, ha detto l’avvocato di Lockett, David Autry, che ha mostrato scetticismo sulle affermazioni che il suo cliente avesse le vene compromesse. “Non sono un medico, ma il signor Lockett era in ottima forma. Aveva grandi braccia e vene molto importanti.”

L’esecuzione dell’altro detenuto, Charles Warner, è stata rinviata di 14 giorni. Il suo avvocato Madeline Cohen ha condannato le autorità della prigione per aver rifiutato di rivelare le informazioni di base su quali farmaci sarebbero stati utilizzati nell’esecuzione e ha affermato che Lockett era stato “torturato a morte”. Il Governatore repubblicano Mary Fallin ha comunicato di aver ordinato all’amministrazione penitenziaria di condurre una revisione completa delle procedure di esecuzione in Oklahoma.

I due uomini avevano tentato senza successo un ricorso contro la legge dell’Oklahoma che consente allo Stato di non rivelare – anche in tribunale – l’identità delle aziende che forniscono i farmaci utilizzati per sedare i detenuti, paralizzare il loro sistema respiratorio e fermare il cuore, al fine di garantire la qualità dei farmaci che sarebbero stati utilizzati per ucciderli ed essere certi che erano stati ottenuti legalmente. Per lo Stato, invece, la segretezza è necessaria per proteggere i fornitori da azioni legali o persecutorie. In marzo un tribunale aveva deciso in loro favore, ma la Corte Suprema dello Stato ha rovesciato tale decisione alla fine di aprile, stabilendo che “i ricorrenti non hanno diritto alle informazioni richieste più di quanto ne potrebbero avere se fossero giustiziati sulla sedia elettrica”.

Per saperne di piu’ : http://www.theguardian.com/world/2014/apr/30/oklahoma-execution-botched-clayton-lockett

 

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NESSUNO TOCCHI CAINO – NEWS FLASH

 

TAIWAN: GIUSTIZIATI CINQUE CONDANNATI A MORTE

29 aprile 2014: cinque condannati a morte sono stati giustiziati in varie parti dell’isola, ha comunicato il Ministero della Giustizia. Sono state le prime esecuzioni ordinate da Luo Ying-shay da quando è diventata Ministro della Giustizia nel mese di settembre 2013.

Teng Kuo-liang è stato giustiziato nel carcere di Taipei, Liu Yen-kuo nel carcere di Taichung, i fratelli Tu Ming-hsiung e Tu Ming-lang nella prigione di Tainan e Tai Wen-Cheng in quella di Hualien.

I cinque uomini erano stati riconosciuti responsabili di 11 omicidi, del ferimento di quattro persone e di oltre 30 rapine.

In una conferenza stampa a Taipei, il Vice Ministro della Giustizia Chen Ming-tang ha detto che i condannati avevano torturato e ucciso le loro vittime in modo estremamente crudele, arrecando alle famiglie delle vittime un dolore indimenticabile.

Tai era stato condannato per aver violentato due tassiste nel maggio 2001 dopo che gli era stato concesso un permesso di due giorni dal carcere di Hualien dove stava scontando una condanna per un reato precedente. Aveva ucciso una delle donne con un coltello.

Teng aveva ricevuto la pena di morte per aver ucciso una donna e il suo bambino di 10 anni nel luglio 2009. Aveva fatto bere alla donna bevande contenenti sedativi prima di colpirla alla testa con un coltello di legno per poi spingerla insieme al figlio in un fiume, gettandosi in acqua per pugnalarli a morte.

I fratelli Tu erano stati riconosciuti colpevoli degli omicidi di un uomo d’affari taiwanese, di tre suoi dipendenti e di una donna cinese mentre erano con il padre nella Provincia di Guangdong in Cina nel 2011.

Liu Yen-kuo era stato condannato per aver ucciso nel 1997 un poliziotto che aveva fatto irruzione in un casinò illegale nell’allora Contea di Taichung.

I detenuti sono stati anestetizzati e poi fucilati, ha detto. Dopo queste esecuzioni sono rimasti 47 detenuti nel braccio della morte, secondo il ministero. Taiwan ha ripreso le esecuzioni nel 2010, dopo una pausa di cinque anni, mettendo a morte quattro persone. Ci sono state cinque esecuzioni nel 2011, sei nel 2012 e altre sei nel 2013.

Per saperne di piu’ : http://www.chinapost.com.tw/editorial/taiwan-issues/2014/05/02/406576/Support-of.htm

 

MALDIVE: ENTRATO IN VIGORE NUOVO REGOLAMENTO SULLA PENA DI MORTE

27 aprile 2014: con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, sono entrate in vigore norme dettagliate sull’applicazione della pena di morte.

Il nuovo regolamento consente l’attuazione della pena di morte solo per omicidio volontario o omicidio premeditato e solo quando la sentenza è confermata dalla Corte Suprema. Un comitato pena di morte composto dal Procuratore Generale, dal Presidente della Corte Suprema (o qualcuno da lui designato) e dal Commissario delle Prigioni dovrà inviare una conferma scritta al Presidente che tutte le procedure del regolamento sono state seguite. Dopo aver ricevuto questa conferma, il Presidente è tenuto a inviare un ordine di esecuzione al Commissario delle Prigioni entro 3 giorni. Entro 7 giorni dalla ricezione dell’ordinanza, l’amministrazione penitenziaria deve effettuare l’esecuzione con iniezione letale.

Il regolamento impone al Ministero degli Affari Islamici di mediare tra la famiglia della vittima e il condannato. Attraverso questo processo, che riflette il principio della Qisas (retribuzione) della Sharia, ai membri della famiglia che sono Warith (eredi diretti) sarà data la possibilità di graziare il condannato, con o senza ricevere il prezzo del sangue. Alla famiglia è concesso un termine di 10 giorni a seguito della mediazione per giungere a una decisione. L’esecuzione non sarà effettuata anche se un solo membro della famiglia sceglie di perdonare il condannato.

Parlando in una conferenza stampa, il Ministro degli Interni Umar Naseer ha detto che la probabilità di uccidere una persona innocente dopo aver completato tutte le procedure previste nel regolamento è “inverosimile” e “quasi impossibile”. Rispondendo a una domanda circa l’attuazione di pene più severe anche per altri reati, Naseer ha detto che la decisione di applicare la pena di morte per omicidio è solo un primo passo e ha osservato che “anche il Corano è stato rivelato attraverso diverse fasi”. “Guardate a questo come a un primo passo. Se Dio vuole, questo Governo prenderà tutte le misure necessarie per mantenere la pace e la creazione di un ambiente sicuro per i nostri cittadini.”

Nonostante le Maldive abbiano mantenuto una moratoria informale sulla pena di morte dal 1953, diverse persone sono state condannate nel corso degli anni. La pratica comune è stata che il Presidente commutasse tutte le condanne a morte in ergastolo attraverso i poteri conferitigli dalla Legge sulla Clemenza. Con il nuovo regolamento, il Presidente non avrà più questa autorità, se una persona viene condannata a morte per omicidio dalla Corte Suprema, ha osservato Naseer. Sia il Presidente Abdulla Yameen sia il Vice Presidente Mohamed Jameel hanno espresso il loro sostegno all’attuazione della pena di morte.

Le esecuzioni saranno effettuate presso un edificio nel carcere di Maafushi, che è in costruzione alla presenza di del Commissario delle Prigioni, di tre membri del pubblico, un pubblico ministero e un medico.

Per saperne di piu’ : http://www.nessunotocchicaino.it/news/index.php?iddocumento=18303891&srcday=0&srcmonth=0&srcyear=0&mover=

 

EGITTO: 683 ISLAMISTI CONDANNATI A MORTE, ALTRE 492 CONDANNE A MORTE ROVESCIATE

28 aprile 2014: un tribunale egiziano a Minya ha condannato a morte il leader dei Fratelli Musulmani e 682 suoi sostenitori.

Mohamed Badie, guida generale dei Fratelli, e i suoi coimputati sono stati accusati per l’attacco contro la stazione di polizia a Minya nel 2013 in cui rimase ucciso un poliziotto.

Il processo è durato solo 10 minuti, ha detto l’avvocato difensore Khaled Elkomy. Nessuno degli imputati è stato portato in tribunale per l’udienza. Solo 73 dei 683 imputati condannati a morte sono in carcere, ha detto il procuratore Abdel Rahim Abdel Malek. Gli altri hanno diritto a un nuovo processo se dovessero essere arrestati. Almeno tre dei condannati erano all’estero il giorno dei fatti contestati e avrebbero dei visti sauditi a comprovarlo, ha detto l’avvocato difensore Arabi Mabrouk. “Il tribunale non ha fatto i più elementari controlli sui nomi degli imputati”, ha aggiunto il suo collega Mohamed Salama.

Le sentenze capitali sono state trasmesse al Mufti d’Egitto, la più alta autorità religiosa, il cui parere, tuttavia, non è giuridicamente vincolante e può essere ignorato dal giudice.

Ma dopo la condanna di Badie e dei suoi seguaci, il giudice ha annullato le condanne a morte di altri 492 membri dei Fratelli Musulmani condannati nello stesso caso, come da raccomandazione del Gran Mufti. Hanno ricevuto pene ridotte a 25 anni, l’equivalente di una condanna a vita.

Erano tra i 528 condannati a morte il 24 marzo, il primo di una serie di processi di massa che sono stati ampiamente condannati da attivisti per i diritti umani, dentro e fuori del Paese. Almeno tre dei 37 imputati le cui sentenze capitali sono state confermate erano già morti il giorno della protesta dell’agosto 2013, hanno detto gli avvocati. “Tra di loro c’è il dottor Badawi, che è stato ucciso il giorno degli incidenti”, ha detto la sorella, Samia Abu Amr, mostrando un foglio di carta spiegazzato coi nomi dei 37. Samia ha aggiunto che suo fratello “non aveva mai partecipato ad alcuna protesta” e il suo nome era stato messo nella lista degli imputati unicamente perché “si era rifiutato di dare soldi a un funzionario di polizia”. Il suo caso non è l’unico. Gli avvocati hanno detto che altri due imputati condannati a morte dal tribunale di Minya per le manifestazioni a sostegno del deposto Presidente Mohamed Morsi erano già morti il giorno della protesta.

Il 27 aprile, la Commissione Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli aveva chiesto alle Autorità ad interim egiziane di sospendere immediatamente le loro condanne a morte. L’ordine è venuto a seguito di un ricorso presentato dal Partito Libertà e Giustizia (JFP) a nome dei 529 condannati a morte. Il ricorso elenca una serie di gravi violazioni della Carta Africana e degli standard internazionali sui diritti umani. La Commissione ha chiesto alle autorità egiziane di rispondere alle accuse di “processo farsa” che si è concluso con “una punizione di massa”. La Commissione, che è un organismo basilare dell’Unione Africana, ha chiesto anche all’Egitto di aderire alla moratoria sulla pena di morte proposta dall’UA e di assicurare ai condannati a morte un processo di appello giusto.

Per saperne di piu’ : http://news.yahoo.com/egypt-sentences-683-death-mass-trial-075105226.html

 

BRUNEI: RINVIATA ENTRATA IN VIGORE DEL NUOVO CODICE PENALE

22 aprile 2014: il Brunei ha rinviato l’entrata in vigore del suo nuovo codice penale, che prevede dure punizioni islamiche che comprendono la pena di morte per numerosi reati, come i rapporti omosessuali, e introduce la lapidazione come metodo specifico di esecuzione per reati di natura sessuale.

La legge doveva entrare in vigore martedì (22 aprile), ma è stata posticipata dopo la condanna da parte delle Nazioni Unite e rare critiche nello stesso Brunei, ha riferito l’AFP.

Nessuna nuova data è stata fissata per l’entrata in vigore della legge – che prevede la fustigazione, l’amputazione degli arti e la lapidazione – tuttavia un funzionario ha dichiarato al Brunei Times che avverrà “in un futuro molto prossimo”.

Il nuovo codice penale prevede la lapidazione come punizione per atti omosessuali, adulterio e stupro, e introduce la pena di morte per la diffamazione del profeta Maometto, la blasfemia e per chi si dichiara non-musulmano.

L’Ufficio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha condannato la nuova versione del codice penale, dicendo che “l’applicazione della pena di morte per una così ampia gamma di reati viola il diritto internazionale”.

Le autorità del Brunei – paese prevalentemente islamico del sud-est asiatico – hanno detto che una “cerimonia di dichiarazione” della sharia si terrà come previsto il 30 aprile per lanciare la prima fase di applicazione del nuovo codice penale.

da: Nessuno tocchi Cainoultima modifica: 2014-05-08T12:45:15+02:00da gioiaepace
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