Traccia di riflessione: Vangelo IV Domenica Quaresima (A)

          Nel Vangelo ci sono momenti in cui l’umanità di Cristo non regge di fronte  a situazioni che lo colpiscono o lo feriscono. Qui, nel Vangelo di domenica, è la tenerezza che prende la mano e il cuore di Cristo alla vista di un povero cieco che sì, era condizionato nelle sue membra, ma nel cuore chissà che dramma portava. E Gesù gli legge dentro, legge dentro il mistero di una vita. E’ un mistero di dolore e di miseria che lo prende e lo fa fremere. E noi abbiamo a che fare con questo Cristo. A quell’uomo non dona solo la vista, gli dona e gli restituisce la dignità di persona. I farisei gli avevano detto che lui ormai era senza diritti e speranze, tollerato se non subito dagli altri, nato nei peccati e quindi maledetto da Dio. Ma attraverso l’umanità e il gesto di Cristo arriva a comprendere e ad aprirsi alla luce della Sua divinità. Io credo, Signore. Crede, non perché ora vede, ma crede perché ha trovato qualcuno che lo ha accettato ed accolto, qualcuno che lo ha amato e rispettato e non si è sentito a posto dandogli alcuni spiccioli di elemosina o una pacca sulle spalle, come facciamo spesso noi. Ora il cieco vede perché crede. La fede gli ha aperto un mondo nuovo pieno di luce, di persone, di bellezza mai assaporata. Gli altri credono di vedere e il loro peccato rimane. Il fango, e ne abbiamo esperienza dolorosa, il fango generato dalla terra e dall’acqua distrugge e rovina, il fango generato dalla terra e dalla saliva di Cristo sana e guarisce. E’ questione del DNA, quello di Gesù, quel DNA che Lui ci ha trasmesso e travasato nel Battesimo e che noi dobbiamo difendere e custodire per la vita
Traccia di riflessione: Vangelo IV Domenica Quaresima (A)ultima modifica: 2014-03-24T12:54:44+01:00da gioiaepace
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